Non è, per fortuna, l’Olocausto, ma il percorso degli imprenditori italiani è, spesso, lastricato da campi minati che ne rendono eroiche le gesta. Facciamoli conoscere!
Scrisse Victor Hugo: “Quelle che conducono e trascinano il mondo non sono le locomotive, ma le idee”. Vero, ma ancora incompleto, perché ‘le idee invecchiano prima delle parole’ ed è perciò necessario, affinché l’idea non resti una ‘bolla di sapone’, cioè uno sterile esercizio dell’intelletto, che essa diventi realtà, che venga cioè ‘alimentata e vestita’. Ecco, allora, la necessità che entrino in campo l’intelligenza e una concreta forza di immaginazione, sfruttando semmai la straordinaria capacità delle idee di accendersi l’un l’altra come scintille elettriche. Abbiamo così individuato, sia pure a grandi linee, il delicato percorso dell’intraprendere e quindi dell’imprenditore. Ma chi è in grado di fare tutto questo? Non tutti, certo, come dimostra del resto l’esperienza.
Pochi dunque, e diversi, come assolutamente diverse fra loro sono le imprese e le opere cui questi “pochi” hanno dato e danno vita facendo seguire con volontà e impegno l’azione al pensiero.
E’ questo il grande esempio che ci viene da chi ha saputo, da solo o con appassionati compagni di viaggio, superare quell’indefinito ma profondo fossato che dall’idea porta direttamente all’azione, al fare che si concretizza in un bene per sé e per gli altri in un armonico concerto di volontà disponibili e di attenti giudizi.
La nostra iniziativa, accolta subito da Diego Vismara, fondatore del gruppo ‘Vado in Bulgaria’ e ispiratore del libro Italiano sarà Lei!,vuole colmare proprio questa lacuna, portare cioè alla luce e alla conoscenza di molti quello che per sua natura è il percorso di pochi, intesi non solo come percorsi di uomini ma anche di imprese, che sono del resto lo specchio fedele e felicemente realizzato (anche se non sempre, purtroppo!) di uno spirito volitivo e unificante che diventa concreta realtà.
Roberto Timelli