Cari colleghi uomini, ho scritto questo breve articoletto per fare, se me lo permettete, un po’ di ordine e di chiarezza in merito ai rapporti esistenti fra le due metà del cielo, cioè fra donne e uomini. Sì, perché è un equivoco persistente quello che attribuisce agli uomini una sorta di aura o se preferite di potere che si basa sugli ‘attributi’ maschili che dovrebbero fare da spartiacque non solo, ed è ovvio, fra chi li ha e chi invece ne è privo, ma anche fra un uomo degno di tal nome, e quindi forte e potente, e un amebotico esemplare umano non meglio identificato.
Quello però che interviene a sparigliare il concetto che ho appena descritto e che rende tuttavia meno evanescente e rarefatta questa semplice equivalenza è un fattore che oltre ad esserci tanto caro e desiderato è anche ineluttabile e necessario, pena la condanna di tali presunti “attributi” al ruolo di molli e un po’ ridicoli ciondoli anatomici: sto parlando, naturalmente, del fattore “F”.
Sì, perché il turgido orgoglio dei maschi, tanto potente e irrefrenabile quanto soggetto alla mortificante e fredda logica misuratoria del sistema ‘metrico-decimale’, addirittura non c’è e non esiste se non interviene una donna a innescarlo, a volte, ammettiamolo, con lodevole e beatificante pazienza!
Insomma, non solo il fattore ‘F’ ci mette al mondo, ci accudisce da piccoli, ci rincuora da grandicelli e si pone poi tacitamente al centro dei nostri successi sociali (sono davvero pochi i grandi uomini che non abbiano o non abbiano avuto una grande donna al loro fianco), ma pone anche il suo ineludibile sigillo sul nostro pavoneggiarci da maschioni, decidendo, col suo inalienabile intervento, della nostra autostima che fa sentire ciascuno di noi, al momento topico, dei novelli Tarzan urlatori, padroni e signori dell’Universo di Spade!
Ora è chiaro perché io abbia trovato straordinaria nei suoi molteplici significati e implicazioni, l’immagine, con relativa didascalia, che ho riportato sotto!