Facebook potrebbe interrompere il funzionamento del social network e di Instagram in Europa se all’azienda verrà impedito di trasferire dati dall’Unione europea verso gli Stati Uniti. La minaccia si riferisce alla disputa legale in corso tra il gigante del web fondato e guidato da Mark Zuckerberg e la Commissione irlandese per la protezione dei dati, l’organo regolatore al quale deve rispondere l’azienda visto che ha sede a Dublino. Quest’ultimo mette in dubbio la legittimità, ai sensi delle regole comunitarie, del costante invio di dati personali dei cittadini Ue verso i server del colosso digitale che si trovano negli Stati Uniti.
Facebook ha contestato l’ordine preliminare emesso all’inizio di questo mese dall’authority irlandese che minaccia di impedire a Facebook di trasferire i dati europei negli Stati Uniti per motivi di privacy. Nel caso in cui le autorità irlandesi dovessero confermare la richiesta di sospensione completa del trasferimento dei dati degli utenti negli Stati Uniti, “non è chiaro come, in tali circostanze, si possa continuare a fornire i servizi Facebook e Instagram nell’Ue”, ha scritto Yvonne Cunnane, legale di Facebook in Irlanda, aggiungendo che Facebook registra 410 milioni di utenti attivi mensilmente in Europa.
Un portavoce di Facebook ha poi negato che ciò costituisse una minaccia di abbandono dell’Ue. “Facebook non minaccia di ritirarsi dall’Europa. I documenti legali depositati presso l’Alta Corte irlandese affermano la semplice realtà che Facebook, e molte altre aziende, organizzazioni e servizi, fanno affidamento sui trasferimenti di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per operare i loro servizi”, si legge in una nota.
“Una mancanza di trasferimenti di dati internazionali sicuri, protetti e legali danneggerebbe l’economia e ostacolerebbe la crescita delle imprese generata dai dati nell’Ue, proprio mentre lavoriamo a una ripresa dal Covid-19”, aggiunge la società.
Il problema nasce perché a luglio l’Ue ha abbandonato il Privacy Shield, un controverso accordo di trasferimento dati Ue-Usa, dopo che la Corte di Giustiza ha sentenziato che non garantiva abbastanza gli europei dal rischio di poter essere sorvegliati dalle istituzioni statunitensi. I Paesi possono continuare a trasferire dati tra loro, ma devono dimostrare un livello sufficientemente elevato di riservatezza cosa che per gli Usa non sembra essere assicurata.“
FONTE EUROPA TODAY