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Il vino dei genovesi

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La zona di Genova, tristemente alla ribalta per il crollo del ponte Morandi, cerca il rilancio con la produzione di ottimi vini regionali.

Genova è nota per la ricchissima storia, per il passato industriale, per la sempre crescente vocazione turistica e per le bellezze architettoniche e paesaggistiche. Nel panorama nazionale enogastronomico però, oltre al pesto, l’olio extravergine di oliva, la focaccia e poche altre eccellenze, le produzioni del territorio non sono molto conosciute. Riguardo al vino, in particolare, vermentino, pigato, rossese e sciacchetrà spiccano fra le diverse etichette liguri.

Pochi sanno che anche Genova, oltre al resto della regione, ha alcuni vini tipici. Focalizzando l’attenzione sulla valle più a ponente della Superba, incontriamo infatti la DOC Valpolcevera, con il vitigno più rappresentativo di tutta la denominazione: la bianchetta genovese. La storia di questo vitigno autoctono si intreccia con le radici della coltivazione lungo le colline affacciate sulla vallata. Dapprima, nei piccoli borghi, semplici colture e allevamenti di sussistenza, via via sempre più sviluppati verso il commercio, sia con la vicina città, sia con il confinante Piemonte. Galoppando nel tempo, fino ad arrivare all’inizio del Novecento, è possibile identificare lo sviluppo della bianchetta con l’instancabile opera di Andrea Bruzzone.

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La famiglia Bruzzone abita nella frazione Mainetto, Serra Riccò, sin da metà ‘800. Intorno al 1910 viene intrapresa l’attività di bottega alimentare e osteria, primo vero avvicinamento al mondo del buon cibo e del buon vino. Il papà di Andrea dal 1985, con frequenti visite in varie cantine, genera e poi accresce la passione del giovane verso il mondo vinicolo.

Andrea diviene, nel tempo, il fautore principale di un ritorno all’agricoltura sulle colline polceverasche, in una vallata che, più di altri luoghi, ha subito il pesante sviluppo industriale della città. Lentamente i Bruzzone sono riusciti a strappare all’incuria e riportare appezzamenti, mano a mano maggiori, alla viticoltura. 

E’ infine nel 1991 che Andrea apre l’enoteca, ancora oggi sita a Bolzaneto, dapprima solo commerciando e poi anche producendo vini. Ad oggi, con circa un ettaro, suddiviso tra bianchetta, vermentino, bosco, rollo, ciliegiolo, barbera e dolcetto, la produzione di si aggira intorno alle 9.000 bottiglie annuali.

Sempre più conscio della necessità di valorizzare i vini di quel lembo di territorio, Andrea si fa promotore di disciplinari e attività che portano, nel 1996, al riconoscimento dell’Indicazione Geografica Tipica “Colline del genovesato”. In poco tempo si arriva ad ottenere anche la Denominazione di Origine Controllata “Valpolcevera”, conquistata nel 1999, migliorando ed esaltando sempre più le qualità organolettiche dei vitigni locali. 

I vini della cantina si distinguono tra i DOC Valpolcevera: Bunassa (Bianchetta Genovese DOC), Janua (Spumante Metodo Classico DOC), La Superba (Coronata DOC) e Treipaexi (rosso DOC); 

gli IGP Colline del genovesato: Equinozio, nella versione bianco ed in quella rosato; 

gli altri vini, da tavola: Axillo (spumante brut con il fondo), Prime Lune (sia bianco, sia rosso, entrambi frizzanti), Scià Pittauga (vino bianco fermo), Scià Sciaccauga (vino rosso fermo) e Pellandrun (vino rosso fermo);

i vini speciali: Controvento 212 (chinato secco), Controvento 213 (chinato dolce), U Bagasciu Giancu (vermouth bianco) e U Bagasciu (vermouth rosso).

Il nuovo millennio ha visto una spinta ulteriore alla ricerca delle particolarità tradizionali della regione, portando i Bruzzone ad ampliare la propria gamma di prodotti, attraverso l’Opificio Clandestino degli In-Fusi. Vini chinati, vermouth, distillati e, specialmente, liquori arricchiscono la linea dei prodotti della famiglia, impiegando sempre materie prime assolutamente del territorio ligure. 

Francesco Siri

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