Home Il seme del dubbio L’angoscia e la paura.

L’angoscia e la paura.

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Ai più sembrano 2 facce della stessa medaglia. No!

L’angoscia non ha un nemico, è uno stato d’animo dettato proprio dall’incapacità di determinare il “cosa”.

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La paura il nemico ce l’ha, e ci si può almeno scagliare contro. Il mostro si vede e si riconosce, si può odiarlo, combatterlo.

E quindi è molto umano cercare di tramutare le angosce in paure. Ecco spiegato perché l’angoscia di un virus da cui non sappiamo come difenderci diventa odio. Abbiamo bisogno di dare la colpa a qualcosa o qualcuno. Non sono d’accordo con le limitazioni che ci stanno imponendo, ma sono certo che l’odio per il governo che chiude tutto, sarebbe lo stesso anche per un governo che lascia tutto aperto.

La nostra necessità di avere un colpevole è figlia stessa della nostra cultura, persino al Male abbiamo dovuto dare un volto.

Quindi, per il bene nostro, e degli altri, sarebbe molto meglio se prima di tramutare tutta la nostra angoscia in odio, fossimo in grado di capirla per poi imparare a conviverci un po’.

La prospettiva cambia. Il desiderio è assenza. Infatti non si può desiderare ciò che si ha già. Ma se la conquista non passa attraverso il desiderio, non si riesce nemmeno a godere di quella conquista. Mi riferisco al desiderio di ogni tipo, non certamente alla sessualità (quella è un impulso). Siamo troppo abituati a tutto, non abbiamo più nulla da desiderare, al punto che tutto è diventato un diritto. Credo che la privazione di alcune nostre “ovvie” libertà ci dovrebbe portare a desiderarle prima ancora che pretenderle. Per capirne il valore e tornare a goderne pienamente. Mentre tutti combattono con l’odio io combatto contro la mia paura di perdere il desiderio di convivere.

Io rivoglio gli abbracci.

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