Un sant’uomo ebbe un giorno la possibilità di conversare con Dio e gli chiese:
“Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno!”
Dio, allora, condusse il sant’uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno.
L’uomo, vide una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un enorme recipiente contenente cibo dal profumo così delizioso che il sant’uomo sentì venirgli l’acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo, però, erano molto magre, dall’aspetto livido e malato.
Sembravano tutti molto affamati e avevano dei cucchiai con manici lunghissimi attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il recipiente con il cibo e raccoglierne un po’ ma, poiché il manico dei cucchiai era più lungo delle loro braccia, non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant’uomo rimase impietrito davanti alla loro miseria e alle loro sofferenze.
Dio allora disse: “Hai appena visto l’Inferno!”
Detto questo, Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio la aprì.
La scena che l’uomo vide era identica a quella della stanza precedente.
C’era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire ancora l’acquolina in bocca e anche qui le persone intorno alla tavola avevano i cucchiai dai lunghi manici attaccati alle braccia.
Questa volta, però, erano tutti ben nutriti, erano felici e conversavano fra loro allegramente.
Il sant’uomo si rivolse a Dio: “Signore, non capisco!”
“E’ semplice, – rispose Dio – essi hanno imparato che il manico del cucchiaio, troppo
lungo, non consente di nutrire se stessi, ma permette di nutrire il proprio vicino.
Perciò hanno imparato a nutrirsi l’un l’altro!
Quelli dell’altro tavolo, invece, non pensano che a loro stessi.. “
Inferno e Paradiso, a quel che sembra, sono dunque uguali nella struttura …
La differenza la portiamo dentro di noi!
Roberto Timelli