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Quando ci azzardiamo ad entrare nel fastidioso dibattito che riguarda l’eterno conflitto fra “giovane” e “non più giovane”, lo stato d’animo che sembra prevalere senza alcuna eccezione è l’”ansia”, quella di chi per definizione è “giovane” e scalpita per poter acquisire il diritto di incidere di più nella società e “dire la sua”, e chi, inserito a ragione o a torto nella categoria dei ‘non più giovani’, arranca disperatamente per cercare di rimanere aggrappato al proprio passato di “giovane”.