Gli analisti economici di tutto il mondo, compresi quelli europei, prevedono che il fulcro della bilancia economica, produttiva e scientifica planetaria si sposterà, a beve, nella direzione dei paesi asiatici e in particolare verso Cina e India che da soli ospiteranno, fra pochi anni, più della metà dell’intera popolazione del globo.
‘Ma come,’ dirà qualcuno, ‘la ricerca, l’organizzazione produttiva e l’asticella scientifica occidentale è senza alcun dubbio anni luce più avanti rispetto ai livelli socio-economico-produttivi e scientifici di quei Paesi!”
Vero, anche se solo in parte. Ma avete mai considerato il perverso, anche se in apparenza “evolutivo”, concetto liberista (Adam Smith) che risponde al nome di “leggi di mercato”?
Ecco, una di queste ‘leggi’, la prima e la più semplice ma fondamentale per il sistema, prevede che io possa/debba utilizzare e sfruttare tutti i mezzi possibili (parliamo del lecito, s’intende) per sviluppare e rafforzare il mio business, magari partecipando a frequentatissimi corsi di studio che, parafrasando un titolo di Susanna Tamaro, recitano così: ‘Va’ dove ti porta il business!’
E quale business può essere più ricco della vendita, ovviamente dietro congruo compenso, del know-how che la ricerca dei nostri Paesi e della nostra cultura di matrice illuminista ha sviluppato?
Ingordigia e autolesionismo
Lo so, avete già capito! Ubriacati, ahimè, dal nostro senso di onnipotenza per il fatto di aver sviluppato tecnologie all’avanguardia in tutti i campi e in tutti i settori, noi occidentali ci siamo dimenticati che vendere o mettere a disposizione tecnologie avanzate, perfino quelle riguardanti le armi, per aumentare i nostri “profitti” è un po’ come l’amico, che sicuramente bolleremmo come sciocco, che proponga al primo passante per strada, magari affamato e un po’ ladrone, “se mi dai qualche soldo, ti do le chiavi di casa mia!”
Pensate che il conseguente e rapido svuotamento della casa in questione sia un fatto sorprendente e del tutto inatteso e inopinabile?
Roberto Timelli