Home Il seme del dubbio Creare ricchezza.

Creare ricchezza.

72
0
L\'articolo è offerto da

La storia dell’uomo è piena di falsi miti.

Ce n’è uno in particolare su cui vorrei porre l’attenzione perché l’abbiamo oramai metabolizzato così profondamente da essere diventato parte integrante della nostra cultura.

L\'articolo è offerto da

Il bisogno di Creare ricchezza.

Non si parla d’altro. 

Mi spiace dare questa nefanda notizia e uccidere definitivamente il mito ma, la ricchezza non si crea, casomai si trasforma, proprio come l’energia. 

Il problema è che noi siamo abituati a considerarla tale, solo quando entra nel nostro sistema di riferimento e diventa quantificabile rispetto all’unico metro valutativo, il generatore di tutti i valori: il denaro.

Fare un mobile abbattendo un albero non ha nulla a che vedere con la creazione di ricchezza, ma con la trasformazione. Essa è già nell’albero e nell’ingegno dell’uomo che insieme servono alla sua trasformazione. Ma se alla fine bruceremo i mobili vecchi senza aver piantato alberi nuovi, non avremmo creato ricchezza, ma solo consumato risorse.

Non mi sembra difficile. 

La sfida che l’umanità dovrà affrontare sarà proprio quella di riuscire a trasformarla a proprio vantaggio, non a consumarla. Il tutto, possibilmente, senza produrre scarti. 

Oddio! È il festival delle ovvietà. 

Già. 

Quello che è meno ovvio è che il concetto vale per tutto, non solo per le materie prime. 

Una società che crea povertà altrove, migranti su barconi e profughi di guerre, sta abbattendo alberi per produrre mobili da bruciare sul rogo finale di un falò che produce solo fumo e cenere. Quindi produce solo scarti. Siamo così abituati ad avere a disposizione tutto quel calore da non capire che non è necessario. La paura del freddo ci sta facendo bruciare tutto. Forse basterebbe indossare un maglione invece della canottiera con cui stiamo comodi. Si, perché forse quel maglione potrebbe anche costare meno, alla fine. Ma dovremmo davvero cambiare abitudini, e perché? 

Dopotutto il focolare… è casa.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui