La Giornata della Terra è volata via, forse insieme al vento che ha infestato la penisola nella giornata del 22 aprile; oppure insieme alle voci dei ragazzi che leggevano il discorso di Scurati in classe per aggirare la censura Rai; o ancora, insieme ai megafoni delle manifestanti scese in piazza per difendere il diritto all’aborto. In un Paese complicato e in perenne ricerca di una dimensione propria, a volte serve fermarsi e guardare indietro per apprezzarlo, convincersi che vale e varrà sempre la pena lottare per un’Italia diversa: ecco, quindi, quello che siamo riusciti a fare in cinque anni per celebrare questa Terra che chiamiamo casa.
Partendo dalla notizia più positiva di tutte: l’Italia è leader in Europa per l’economia circolare. Secondo il rapporto Greenitaly 2023, ben l’83,4% dei rifiuti (urbani e speciali) vengono riciclati per rinascere a nuova vita. Contestualizzando il dato, siamo ben 30 punti sopra la percentuale media europea di riciclo (52,6%), oltre a trovarci tra i pochi Paesi ad aver incrementato il proprio punteggio di 10 punti percentuali (contro una media di incremento europeo di 6 punti percentuali). Secondo i dati di Legambiente, i comuni “rifiuti free” sarebbero 423 al nord, 176 al sud (con un forte incremento di Sicilia e Sardegna) e appena poco più di 30 al centro. Certo: pochi di questi comuni superano i 30.000 abitanti. Ma sognare in grande non sembra così ridicolo con questi dati.
Perché siamo anche molto bravi a fare la raccolta differenziata. Dai dati del rapporto ambiente SNPA, solo il 17,8% dei rifiuti urbani nazionali viene smaltito in discarica: tutto il resto viene riciclato grazie alla diligente raccolta dei cittadini. Nella classifica di materiali più riciclati: metallo; carta e cartone; legno; vetro; compost e, solo per ultima, plastica. Cosa siamo in grado di produrre dai rifiuti? Dall’organico, per esempio, si produce combustibile; dalla plastica, invece, ogni sorta di oggetto (da taniche riutilizzabili a pile caldi per l’inverno).
Il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale pubblica notizie giornalmente per aggiornare tutti i ragazzi che, dopo l’era dei Friday’s for Future, non sono più disposti a tornare indietro: o meglio, non possono assolutamente permetterselo.
FONTE NUOVO CORRIERE NAZIONALE
ARTICOLO DI ALICE FRANCESCHI