Noi siamo dalla parte di chi i problemi li affronta e si impegna per risolverli. Anche a costo di qualche impopolarità, pubblica o privata che sia.
Va poi detto che questo periodo non è per nulla semplice e di conseguenza non sono semplici e nemmeno scontate le decisioni che si devono prendere.
Tutto ciò premesso, mi pongo un interrogativo, che giro in tutta umiltà anche a voi, perché non ho certezze e mi piacerebbe capire chi pensa che cosa.
L’interrogativo è questo: dopo quasi due mesi di segregazione pesante e deprimente, pur se, probabilmente, necessaria, è sopportabile da parte di una specie animale, la nostra, che è ‘sociale’ per definizione, poter rimanere ancora segregata e blindata in casa senza poter mettere in atto tutte quelle pratiche di interrelazione che sono una parte essenziale del convivere umano e civile?
Possiamo permetterci di continuare a deprimerci sia per l’isolamento sia per i gravissimi danni economici che proprio l’isolamento induce e amplifica?
Possiamo continuare a intristirci e a ingrigire senza stimoli e senza confronti personali diretti salvo il ricorso, non sempre felice e positivo, ai social, portatori, peraltro, di fake news spesso subdole, strumentali, sadiche e di difficile individuazione?
Ancora: il parere dei medici-scienziati è assolutamente importante e fondamentale per fare scelte che scongiurino altri pericolosi focolai epidemici, ma qualcuno si è preoccupato di consultare e di ascoltare anche il mondo della psichiatria e della psicoterapia?
O di confrontarsi col mondo religioso che accomuna tutti nella fede rendendo i credenti più forti per affrontare eventi che nemmeno l’arrogante uomo contemporaneo può governare e controllare?
Non vorrei, ma confermo di non avere certezze assolute e di non avere titoli scientifici per entrare a piedi giunti nel merito, non vorrei, dicevo, che facessimo come certe splendide e affascinati candele, che bruciano e ipnotizzano con la loro fiammella ardente, ma che poi, poco prima o poco dopo, si afflosciano e si spengono, lasciando alla memoria il loro inutile sfavillare e luccicare fino in fondo!
Roberto Timelli